Ladra (Italian Edition) by Sarah Waters

Ladra (Italian Edition) by Sarah Waters

autore:Sarah Waters [Waters, Sarah]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00GBAF7MY
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2013-11-21T00:00:00+00:00


12

Allora scoppia una specie di caos.

Il cane abbaia e fa un balzo, il neonato comincia a strillare imitato da un altro infante, di cui non mi sono accorta, disteso in una scatola di latta sotto la tavola. Richard si toglie il cappello e il soprabito, sistema le borse e si stiracchia. Il ragazzo accigliato spalanca la bocca mostrando il boccone di carne.

«Non è Sue» dice.

«È la signorina Lilly» dice la donna davanti a me con calma.

«Siete molto stanca, cara? Avete fatto un bel viaggio?»

«Non è Sue» dice di nuovo il ragazzo, un po' più forte. «Cambiamento di piano» dice Richard, senza guardarmi. «Sue rimane indietro, per occuparsi delle ultime cose. Come state, signor Ibbs?»

«Bene, figliolo» risponde l'uomo pallido che si è tolto il grembiule e sta calmando il cane. Il ragazzo che ci ha aperto la porta se n'è andato. Il piccolo braciere si sta raffreddando e manda un ticchettio. La ragazza dai capelli rossi si china sui neonati urlanti con una bottiglia e un cucchiaio, ma continua a lanciarmi occhiate furtive.

Il ragazzo accigliato dice: «Cambiamento di piano? Non capisco».

«Capirai» risponde Richard. «A meno che...» Si mette un dito sulla bocca e strizza l'occhio.

La donna, intanto, mi sta ancora davanti, sfiorandomi il volto con le mani ed enumerando le mie fattezze come se fossero i grani di un rosario. «Occhi castani» dice con un alito dolce come zucchero.

«Labbra rosee e carnose, mento delicato. Denti bianchi come porcellana. Guance piuttosto morbide, direi. Oh!»

Sono rimasta in piedi come in trance lasciando che mormorasse; adesso, sentendo le sue dita sul viso, mi scosto di scatto.

«Come osate?» dico. «Come osate parlarmi? Come osate guardarmi, voi tutti? E tu...» Mi accosto a Richard afferrandolo per il panciotto. «Che cos'è? Dove mi hai portato? Che cosa sanno di Sue, qui?»

«Ehi, ehi» dice l'uomo pallido con dolcezza. Il ragazzo ride.

La donna appare afflitta.

«Ha la lingua, eh?» dice la ragazza.

«Tagliente come la lama di un coltello» dice l'uomo. Richard incontra il mio sguardo, poi si volta dall'altra parte.

«Che cosa posso dire?» Alza le spalle. «Sono una canaglia», «Sì, quello lo sapevamo» replico. «Ma dimmi che cosa significa. Di chi è questa casa? E’ tua?»

«Sua!» Il ragazzo ride più forte, e il boccone di carne gli va quasi di traverso.

«John, sta' calmo o ti pesto» dice la donna. «Non fategli caso, signorina Lilly, vi prego!»

Sento che si torce le mani, ma non la guardo. Fisso Richard. «Dimmelo!» ordino.

«Non è mia» risponde finalmente.

«Non è tua?» Lui scuote il capo. «Di chi, allora? Dove siamo allora?»

Si sfrega gli occhi. È stanco. «È la loro casa» dice indicando la donna e l'uomo. «La loro casa, nel Borough».

Il Borough... Gli ho già sentito pronunciare quel nome una o due volte. Rimango in silenzio per un po’, ripensando alle sue parole e allora provo un tuffo al cuore. «E’ la casa di Sue» dico. «La casa di Sue, dei ladri».

«Ladri onesti» dice la donna strisciandomi più vicino, «per coloro che ci conoscono!»

Penso: La zia di Sue! Mi dispiaceva per lei, una volta. Adesso mi giro e quasi le sputo in faccia.



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